Un programma eclettico (ma affrontato certamente con piglio e maestria) quello proposto dal pianista Giuseppe Devastato che, lo scorso 30 aprile, si è esibito presso l’Auditorium “Gianni Vergineo” del Museo del Sannio di Benevento per la stagione de “I Filarmonici di Benevento”.

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“Scuole a confronto” il tema conduttore dei brani che si sono avvicendati nella performance, scelta che ha permesso all’ascoltatore di gustare una vasta eterogeneità di forme e di sostanze musicali. Il viaggio sonoro che Devastato ha offerto al pubblico è iniziato sotto i migliori auspici con la purezza cristallina di Pergolesi, perfettamente resa da un’esecuzione assai sobria e da una scelta testurale capace di restituire all’auditorio una sincera e senza fronzoli Innigkeit. Si passa poi ad una selezione di Lieder composti da Robert Schumann e rielaborati da Sergio Fiorentino; di essi, l’interprete è riuscito a veicolare e preservare l’idea che sta alla base della loro composizione, ossia quella di essere brani prettamente cameristici (voce con accompagnamento pianistico) pur essendo, in questa veste, eseguiti da un solo strumento.

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Proseguendo con una pagina certamente poco frequentata del repertorio pianistico (T. Leschetizky – Andante Finale dalla Lucia di Lammermoor per mano sinistra, op. 13), Devastato ha fatto sfoggio di una notevole tecnica, di un abile controllo e di un profondo senso melodico e strutturale della mano sinistra, concludendo la prima parte del concerto con l’insidiosa Ballata in si minore di F. Liszt.

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Una piacevole scoperta quella delle musiche del compositore – ignoto ai molti – V. Drozdoff, di cui colpisce particolarmente il “Au Tombeau de Rachmaninoff”, brano profondamente sentito e mai stancante pure nella sua piacevole, quasi cullante, reiteratività. Di Rachmaninoff si è potuto ascoltare, invece, un ricco ventaglio di idee musicali rielaborate per pianoforte anche dallo stesso Devastato. Chiudono, infine, il suggestivo concerto una composizione originale del versatile pianista [Hommage a’ Mozart (Silver Medal Glogal Music Awards 2014, Los Angeles)], che unisce l’integrità e l’apparente simmetria mozartiana ad una ricercatezza armonica modulare e variazionata, e una Grande Fantasia su “La Traviata” di G. Verdi del compositore S. Thalberg, attraverso la quale Devastato mette ancora una volta in luce le sue doti pianistiche, mai fini a se stesse.

 

Emilio Mottola

Responsabile Ufficio Stampa OFBN

(martedì 12 maggio 2015)